29 Luglio 1989 .......
compleanno di Antonio ......... Antonio .......... é entrato nella mia vita
come un fulmine a ciel sereno e ci é rimasto purtroppo poco ..... ma l'ha
segnata, molto.
Si decide di cenare
insieme .......... mi viene a prendere .... ma dirige la sua macchina verso
l'aeroporto di Bresso. Lui, pilota esperto, insiste per portarmi a fare un giro
sul Piper. Mi innervosisco, dico chiaramente che la cosa non mi interessa
............ ma dopo aver letto - nei suoi occhi la delusione - mi dico che
posso anche provare e poi .... non credo mi succeda qualcosa proprio la prima
volta.
Siamo sulla pista in
attesa che ci venga assegnato l'aereo ........ un brivido gelido mi percorre e
mi scuote ..... in una frazione di secondo avverto Morte ..... ma la mia
razionalità prende il sopravvento e mi suggerisce di non farci caso.
Antonio suggerisce
l'isola d'Elba .... io replico con una puntata sul Lago Maggiore ... vada per
il Lago Maggiore.
Decolliamo ..........
sono tesa, ci avviciniamo al Monte Mottarone ...... almeno il Lago Maggiore
l'abbiamo passato ........ ad un certo punto non si sente più nulla ... mi dico
che é la tensione
..... mi volto verso
Antonio, il quale - dopo avermi guardato negli occhi - urla
"noooooooooooooooooo" ....... é un attimo ......... precipitiamo da
1800 metri ....... atterrita guardo la montagna venirci contro e mi scorre la
mia vita davanti ............ il primo urto è dalla sua parte il secondo dalla
mia .... riesce ad evitare la funivia e a dare un colpo di cloche netto ...
l'aereo si schianta su di una radura e si schianta orizzontalmente ........ ed
io non ho perso, nemmeno un attimo, conoscenza ..............
Mi ritrovo con il suo
capo sulle mie ginocchia ............ ed io che desidero con tutte le forze
uscire da quell'aereo per paura che scoppi (come succede il 99% dei casi).
Sposto delicatamente il suo capo e cerco di alzarmi .... ma ricado sul sedile
......
Lì vicino c'é un
albergo dove é in corso una festa ..... chiamano i soccorsi ..............
Lui viene caricato in
elicottero e portato all'Ospedale di Novara, dove morirà dopo pochissime ore.
Io vengo caricata in ambulanza e portata all'ospedale di Pallanza, dove resterò
per vari mesi ...... trauma cranico ed un innumerevole serie di fratture
(vertebre incluse).
E' vero che una tale
esperienza possa cambiarti radicalmente, ma non subito .... dopo anni
.......... e ti accorgi che la vita va vissuta e gustata in ogni attimo ...
perché può modificarsi o finire anche tra pochi minuti e tu non lo sai
..........
Quando mi sono resa
conto di essere viva e di non essere paralizzata - come i sanitari pensavano -
ho avuto una forza reattiva inusuale. Ho cercato di rimettermi in piedi il
prima possibile (anche se dopo un mese é subentrata la complicazione di tutti i
legamenti rotti della gamba sinistra ed un intervento, fatto in anestesia
spinale, che é stato un incubo,
perché mi é andata in
circolo, la maledetta anestesia, ed io stavo andando in coma). Appena rimessa
in piedi, ho ricominciato camminare con il girello, poi attaccata alla sedia a
rotelle e poi con le stampelle. Quando é arrivato il momento di fare la
fisioterapia, dolorosissima, ho preferito dare un colpo netto al ginocchio ....
ho urlato una volta sola ma ho evitato la fisioterapia. Mi prodigavo per
l'ospedale ad aiutare i malati e gli incidentati stranieri - essendo in un
ospedale sul Lago Maggiore di turisti ce n'erano molti - nel comunicare con il
personale medico e paramedico.
Ho reagito troppo e
troppo velocemente .... ho razionalizzato il tutto ed ho cercato di continuare
a vivere forzandomi di pensare solo in positivo. Ho sbagliato, perché alla fine
i fantasmi ritornano e se non si elabora ciò che ci succede, dopo anni possono
verificarsi dei disturbi difficili da combattere. Nel mio caso si tratta di
attacchi di ansia quando non sono di panico ed una melanconia terribile con il
cambio di stagione, ma soprattutto con l'arrivo dell'autunno.
Soprattutto pesa la
lacuna lasciata da un angelo che era angelo anche in vita .... è stato presente
nella mia vita il tempo di un alito di brezza primaverile .... ma l'ha
marchiata più di ogni anima che mi sfiora o mi vive, senza vivermi, quotidianamente.
Ad Antonio
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