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29 giugno 2023

Profunda Saudade

 Un’intensa consapevolezza di perdita permea in tutto quello che ti sforzi di far apparire come quotidianità.

La mente non si ferma… Mai… 

A nulla serve la volontà di metterla a tacere, anche solo per un momento. 

E tuffarsi nella lettura, nello studio, nella musica.

Sforzarsi di evitare la contezza di ciò che ci circonda, della distopia che permea ovunque, insinuandosi vigliaccamente in ogni secondo della tua vita.

Tutto funge da palliativo.

Un’ illusione che non dura nemmeno il tempo di un battito d’ali.


Questa tristezza che impregna ogni poro  del tuo essere… 

Greve, espansa, inevitabile come la bruma mattutina autunnale pervade l’anima.

Questo senso di impotenza, di staticità, di perenne attesa di un evolversi che purtroppo dipende da fattori esterni. 

E tutto si tramuta in perenne frustrazione e panico.


Inevitabilmente si insinua subdolamente quel senso di fallimento che ti spinge verso il passato e ti costringe a rivivere quello che avresti potuto cogliere, coltivare, comprendendone l’importanza.


Il tempo scorre veloce… 

Troppo…

E si teme di non averne più a sufficienza per poter tentare di tornare ad essere quello che si era, precipitando in un baratro di sconforto e disperazione.


E l’unica cosa che desidereresti è di chiuderti in una stanza e crogiolarti in un pianto liberatorio, terapeutico, necessario.


Ma non ricordi nemmeno più quando il pianto ti ha soccorso… 

Anche lui ti ha abbandonato…


Ed allora puoi solo provare a resistere, anche se a volte sembra sempre più impossibile. 


La tristezza presto passa.

La rabbia brucia e lascia il nulla.

Ma lo sconforto no… Ti resta dentro