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29 giugno 2023

Profunda Saudade

 Un’intensa consapevolezza di perdita permea in tutto quello che ti sforzi di far apparire come quotidianità.

La mente non si ferma… Mai… 

A nulla serve la volontà di metterla a tacere, anche solo per un momento. 

E tuffarsi nella lettura, nello studio, nella musica.

Sforzarsi di evitare la contezza di ciò che ci circonda, della distopia che permea ovunque, insinuandosi vigliaccamente in ogni secondo della tua vita.

Tutto funge da palliativo.

Un’ illusione che non dura nemmeno il tempo di un battito d’ali.


Questa tristezza che impregna ogni poro  del tuo essere… 

Greve, espansa, inevitabile come la bruma mattutina autunnale pervade l’anima.

Questo senso di impotenza, di staticità, di perenne attesa di un evolversi che purtroppo dipende da fattori esterni. 

E tutto si tramuta in perenne frustrazione e panico.


Inevitabilmente si insinua subdolamente quel senso di fallimento che ti spinge verso il passato e ti costringe a rivivere quello che avresti potuto cogliere, coltivare, comprendendone l’importanza.


Il tempo scorre veloce… 

Troppo…

E si teme di non averne più a sufficienza per poter tentare di tornare ad essere quello che si era, precipitando in un baratro di sconforto e disperazione.


E l’unica cosa che desidereresti è di chiuderti in una stanza e crogiolarti in un pianto liberatorio, terapeutico, necessario.


Ma non ricordi nemmeno più quando il pianto ti ha soccorso… 

Anche lui ti ha abbandonato…


Ed allora puoi solo provare a resistere, anche se a volte sembra sempre più impossibile. 


La tristezza presto passa.

La rabbia brucia e lascia il nulla.

Ma lo sconforto no… Ti resta dentro











30 agosto 2022

Frammenti

 “Mala Tempora Currunt Sed Peiora Parantur


Ho subito troppe perdite durante la mia esistenza…

Pezzi di cuore evaporati come la bruma autunnale in un mattino soleggiato.

Resta il vivido ricordo, intriso di profonda nostalgia. 

Restano quegli incontri fugaci, in quel brevissimo istante tra l’esaurirsi del sonno il morbido risveglio. 

Ma ero integra… 


Ora, invece, ci sono frammenti di me sparsi ovunque… 


Catapultata, istantaneamente, in un presente distopico, sto costantemente perdendo me stessa, inesorabilmente… 

Terrorizzata nel constatare che a nulla servono i miei sforzi, atti a mantenere integra il mio essere… 


I miei desideri, le piccole felicità, le passioni, le soddisfazioni, le abitudini, la fisicità ed il piacere giocoso, la curiosità verso ciò che mi circonda ed il mondo stesso… 


Quella che sono sempre stata, in un batter d’occhio è stata costretta a divenire diversa ed è un dissimile opposto alla mia vera natura.


Intrisa di pessimismo, paure, ansie e costanti preoccupazioni, vivo nel panico del continuo e costante cambiamento repentino, imposto da forze del male esterne al mio mio vivere, ma incisive, che condizionano inesorabilmente ogni mio respiro. 


A tutto questo orrore si aggiunge il disappunto e la sensazione profonda e vivida di subire continue violenze e non avere la possibilità di reagire né difendermi. Di essere costretta a subire passivamente il raccapriccio quotidiano nel sopravvivere (perché ormai tutto questo non si può definire vivere); di non poter ottenere giustizia, nei confronti di chi mi ha dilaniata ed ha straziato una collettività che ha il mio medesimo sentire, la mia stessa ipersensibilità. 

La consapevolezza di non poter avere alcun controllo su tutto questo mi dilania la mente, il corpo e l’anima… 


Quotidianamente provo a raccogliere i frammenti di me sparsi ovunque… 

Persino nell’aria, nei raggi di sole, nelle nubi minacciose, tra i libri e gli scritti.

Ma, come nel peggiore degli incubi, non riesco nel mio disperato  intento di raggrupparli e conservarli.

Polvere d’oro raccolta in un colino…


Ed ora conosco la paura, quella vera… 

La respiro ogni istante del mio vivere e mi devasta… 


23 febbraio 2022

Lacuna

Mi manca il contatto… Ma quello erotico, sensuale… Fatto di occhi, di silenzi e profumo…


Il fremito, il sobbalzare, l’intenso … 


Il gemito e l’ascoltare…


L’intenso coinvolgimento fino a perdere i sensi…


Il fremito, lo spasmo…


Il qui, così ed ora… 


Mi manca il dimenticare tutto il resto, anche solo per un attimo…


E l’abbandonarmi all’ipnotico dopo ed il sorriso naturale e sopito,


Appagamento dei sensi… Della Mente…


L’essere vivi…




01 giugno 2021

L’ Anima Sulla Pelle

 Faccio parte di quella sparuta parte, di popolazione mondiale, che include le  Persone Altamente Sensibili (High Sensitive Persons).


Una minoranza che, per tutta la sua vita o quasi, è stata considerata depressa, bipolare, irascibile, permalosa, pazza.

Un’inferiorità numerica che si è sempre sentita (perché così percepita) sbagliata, guasta, colpevole.


Ora che l’Alta Sensibilità inizia ad essere seriamente e scientificamente studiata, questa comunità inizia a riconoscersi come speciale e leggermente sollevata nell’apprendere di non essere bacata, inutile, fastidiosa, dannosa e pericolosa.


Questo è un dono ma, contemporaneamente, anche una maledizione. 


Il vero, duro lavoro inizia quando ci si riconosce in questa minoranza e si deve iniziare ad imparare a conviverci ed impegnarsi per gestire questa particolarità al meglio, perché il vero problema non sono le interazioni tra loro, ma quelle con i normo sensibili che - il più delle volte - non hanno strumenti per comprendere una PAS e comportarsi di conseguenza.


L’empatia amplificata verso il prossimo, ti permette di sentire quello che il prossimo prova e di viverlo allo stesso modo.

Esiste anche una “preveggenza” del futuro; una frazione di secondo nel quale vedi cosa accadrà    a te  oppure a chi ti è accanto - ed un brivido ti percorre la pelle, cerchi di razionalizzare il tuo profondo sentire, ma invano.

Il “Tutto O Niente”, la mancanza di mezze misure, la mancanza di schermature e protezioni, il solido senso di giustizia, onestà  e rispetto, la profonda ed immediata reattività, il voler esserci sempre per chiunque, comunque.

Queste caratteristiche principali (più altre secondarie, ma non meno importanti) ti portano a vivere continuamente un’ altalena emotiva che sfianca, ferisce, destabilizza, crea problemi psicosomatici ed incomprensioni con i normo sensibili, che, il più delle volte, fraintendono i comportamenti di un PAS.


Amo l’arte in tutte le sue espressioni...

Leggere, scrivere, fotografare...

Amo perdermi in un cielo che muta i colori e nella spuma di un’onda oceanica che si infrange sugli scogli, creando arcobaleni multicolori, che durano il tempo di un respiro... 

In queste situazioni, la serenità e l’introspezione mi pervadono e posso riflettere sul mio sentire tutto, sempre, tanto.


La guerra con me stessa inizia quando decido di lanciarmi in qualcosa in cui credo e/o credere in qualcuno che stimo profondamente.


Sono una “pasionaria”  e dono tutta me stessa, a ciò in cui credo(situazioni e/ o persone)e lotto, mi spendo senza riserve e senza attendermi nulla di ritorno.


Ma gli animali, l’ambiente, i diritti umani, la giustizia non sono persone e non fraintendono, non si irrigidiscono, non si spaventano, non si sentono pressati né sollecitati.


Le persone normo sensibili non replicano immediatamente ad un qualsiasi tipo di sollecitazione (come fanno i PAS), non comprendono il perché di tanta attenzione e devozione, non riescono a percepire un dono come pura gioia nel dare.

Le persone normo sensibili restano spiazzate, confuse, diffidenti... Temono ci sia la “fregatura” e si allontanano oppure spariscono. 


La mia guerra è cercare di contenere il mio essere e rispettare i tempi altrui.

La mia battaglia sono i miei sensi di colpa e la convinzione e di avere sbagliato tutto quando (in giornate particolarmente complicate), comunico, con la persona con cui interagisco, tutto il mio sentire e me stessa, salvo poi pentirmene e non dormirci la notte. 

La mia lotta è con la mia mente, che non si placa mai, che si interroga, prospetta, rimugina sul passato, presente e futuro, non mi lascia riposare... Un grillo parlante, petulante ed ossessivo...


Non è facile essere una PAS, è impegnativo, doloroso, faticoso... 

Sento tutto, sempre e tanto... 

Ma questo sentire è vita e vivere significa gioire, stupirsi, entusiasmarsi... Significa essere feriti, delusi, addolorati, tristi, incomprensi, rifiutati ed anche disperati.

E questa è la vita...

La mancanza di tutto questo marasma significa equilibrio, staticità, sicurezza, protezione, distanza, asetticità, a mio parere, è sicuramente meno doloroso è rischioso, ma è sopravvivere e la sopravvivenza non è vita.









28 maggio 2021

Limpidezza

Ho un difetto, Uno fra tanti... E l'ingenuità.

Ancora non mi capacito che certe persone siano cattive; che  facciano male e scappino con il cuore leggero.


Forse si pensa che, chi scrive soltanto, abbia uno stupido cuore di carta 

e basta appallottolarlo un po' per cestinarlo meglio. 


Forse appartengo ad un altro mondo. 

Ma nel mio mondo gli occhi da bambina non li offende nessuno. 

Se non piacciono si cercano di sicuro altri occhi, ma gli equilibri te li lasciano in pace. 


C'è una smania orribile, tra la gente, che è quella di solleticare continuamente le paure per il solo gusto di sentirsi più forti, per qualche assurda sfida personale, per un passatempo del momento, per la voglia di semplice zucchero filato in un universo di caramelle dai gusti sempre più complicati. 

È la smania di rimangiarsi le emozioni solo per fame di egoismo. 

Quella di stuzzicare le certezze altrui per poi svignarsela nelle realtà comode e rassicuranti,  descritte però disgustose e soffocanti solo un attimo prima.


Credo alle favole,ma anche agli orchi.

Sono spietatamente schietta,  ma mai vigliacca. 


È un mondo strano. 

Li vedi, in prima fila, in tutti i cortei per la pace e i diritti di qualsiasi creatura vivente. Poi vorresti averli un attimo accanto, in un momento difficile... Ma la correttezza, in uno spettacolo che ha per pubblico soltanto due persone, non fa mai il pieno di incassi. 


E a quel punto...  Che importa... Abbasserà per primo il sipario.

Avanti, con le recite … Ma questa però è terminata.




Sentirsi




 Ti farei l’amore, sai?! 

Ti farei l’amore di piccoli baci leggeri e di labbra che mordono labbra.

Ti farei l’amore di lente carezze e mani che svelano confini.

Ti farei l’amore di parole sussurrate morbide 

e occhi chiusi per sentire silenzi.

Ti farei l’amore di storie raccontate in letti disfatti, 

di "come stai?" a leggere sguardi, 

di  musica nell’aria e profumi di pelle 

Ti farei l’amore di partenze e ritorni. 

Di aderenze e fusioni. 

Di svelarsi e riconoscersi.

Ti farei l’amore di angoli di vita e dimenticanze. 

Di intimità e libertà. 

Di complicità crescenti e piccole follie che sanno di noi.

Ti farei l’amore, perché l’Amore si fa.

E le anime hanno corpi che anelano appartenenza. 

Fammi l’amore.

Io...lo farei a te...








20 marzo 2021

Antispecismo Etico

Sono animalista, vegana ed ambientalista da oltre vent’anni.

Purtroppo lo Specismo (avallato da religioni e da pseudo culture) unito agli interessi pecuniari di moltissime lobbies (Allevamenti Intensivi, Caccia, Energie Fossili e moltissime altre)  è tristemente ed inevitabilmente radicato in questa società dedita al profitto.

Quello che possiamo fare, noi attivi sul campo, è informare, divulgare, mostrare.

Quello che una società evoluta dovrebbe fare è iniziare ad educare le nuove generazioni (dalle scuole materne) all’Antispecismo. Inserire una materia che insegni ad avere rispetto dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi che lo abitano. Insegnare che gli esseri umani sono un tutt’uno con il pianeta e  non sono superiori agli altri organismi viventi.

Sono partendo dai più piccoli e con una capillare e seria informazione, ai più grandi,  si potrà avere un mondo diverso, sano, sostenibile, etico.

La strada è lunga è lastricata di difficoltà, ma percorribile per tutti gli esseri umani determinati a salvare un pianeta, ormai agonizzante.