Il nome di un numero
è il senziente suono
della realtà che piomba
nella collezione di luci
amorevolmente deposta
all’ombra di una lapide,
perché sfavillassero meglio
e senza pudore
un infranto desiderio che
percorre le vene grigie dell’ovvio,
del banale, del corretto a tutti i
costi quel che costi
il prezzo lo ha sempre pagato,
del resto,
senza sconti né agevolazioni
il portatore di numero
chiederà la traccia odorosa
della gamba sinistra femminile,
del braccio sinistro maschile,
per rincorrere con la mano
rigorosamente la destra
numerata,
la curva di una vita passata nel futuro remoto.
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